L’eliminazione inappropriata e la marcatura sono tra i sintomi più presenti nelle patologie comportamentali del gatto e i motivi più frequenti per un consulto da parte di un medico veterinario comportamentalista.
Per eliminazione inappropriata si intende l’emissione di urine al di fuori della cassetta igienica. Normalmente il gatto scava nella sabbia con le zampe anteriori, urina stando accucciato e poi dopo aver annusato ricopre il tutto sempre con le zampe anteriori. Se urina al di fuori della cassetta su un substrato orizzontale con una sequenza comportamentale corretta o anche alterata si parla di urinazione inappropriata.
Per marcatura urinaria invece si definisce l’eliminazione di urina non correlata allo svuotamento fisiologico della vescica ma per lasciare un messaggio visivo e olfattivo ai conspecifici o ai soggetti di altre specie. È più frequente nei maschi ma può essere fatto anche dalle femmine ed è un comportamento normale.
L’eliminazione
L’eliminazione viene fatta su un substrato verticale, il gatto ricerca il punto adatto, non si accuccia ma rimane in stazione quadrupedale ed effettua la marcatura mentre la coda vibra.
Questi due tipi di comportamenti possono essere messi in atto anche per cause organiche (insorgenza improvvisa) e non correlato a modificazioni ambientali o familiari ne a episodi accaduti in passato. Tutte le patologie comportamentali se caratterizzate da uno stato fobico, ansioso, depressivo possono presentare questi sintomi. Le cause di queste patologie possono essere trovate in un alterazione dell’omeostasi del gattino oppure a cambiamenti dell’ambiente, a limitazioni dello spazio oppure più frequentemente alla convivenza con altri gatti. Anche con l’invecchiamento possono comparire questi sintomi.
In seguito ad una completa visita comportamentale può essere emessa una diagnosi: per quanto riguarda l’eliminazione inappropriata frequenti cause sono la sindrome da privazione e l’ansia da coabitazione mentre per la marcatura sono l’ansia da coabitazione, ansia da luogo chiuso o per modificazioni del territorio.
La sindrome da privazione è un’alterazione dell’omeostasi di un individuo cresciuto i primi mesi di vita in un ambiente poco stimolante rispetto al luogo dove poi vivrà non riuscendo così ad adattarsi.
L’ansia
L’ansia da coabitazione è uno stato ansioso sviluppato in gatti che vivono nello stesso ambiente, quando viene introdotto un nuovo gatto, quando un gatto raggiunge la maturità sessuale oppure quando viene reintrodotto un gatto dopo un periodo di assenza.
L’ansia da modificazione del territorio è invece uno stato ansioso sviluppato nel gatto per modificazioni del territorio come in caso di cambio di casa, trasloco,chiusura di alcune stanze, cambiamenti dell’arredamento, ecc..
L’ansia da luogo chiuso infine è uno stato ansioso in gattini che vivevano in un ambiente esterno e vengono costretti a vivere in appartamenti in spazi limitati in assenza del soddisfacimento delle proprie esigenze etologiche e comportamentali.
Le Cause
Ci sono poi cause di eliminazione inappropriata non di tipo comportamentale ma gestionale: lettiera non adatta, numero insufficiente di cassette, posizione della cassetta sbagliata, lettiera sporca. All’inizio la causa è gestionale ma poi si può innescare nel gatto uno stato ansioso che lo porterà verso un vero e proprio comportamento patologico. Un’altra causa è un non corretto apprendimento da parte del gattino dell’uso della lettiera perchè orfano, oppure la madre non insegna correttamente. In questo caso anche la sequenza comportamentale è alterata (il gatto non scava o non copre).
Come risolvere il problema
Per risolvere i problemi comportamentali legati all’eliminazione inappropriata e alla marcatura bisogna capire la causa scatenante e fare una corretta diagnosi nosografica. L’intervento terapeutico si distingue in feromonale, farmacologico e comportamentale. I feromoni (feliway spray e diffusore) sono molto utili per diminuire lo stato d’ansia del gatto, determinando una stabilizzazione emozionale. Dal punto di vista farmacologico sono maggiormente utilizzati gli antidepressivi triciclici (clomipramina), gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (fluoxetina) e i timoregolatori (selegelina).
Essendo la somministrazione orale importante è non stressare il gatto e non creare comportamenti di evitamento, aggressione o rifiuto di assunzione dell’alimento perchè mischiato con il farmaco.
Fondamentale è associare una corretta terapia comportamentale atta a ridurre le cause stressogene e accrescere la capacità di adattarsi del gatto. La terapia comportamentale può essere effettuata con modificazioni dell’ambiente in cui vive il soggetto (arricchimento ambientale) e modificazioni della relazione per ridurre il disagio nel gatto e costruire una sicurezza emotiva.
Dr. Luca Calderisi