Il gatto non è un piccolo cane adatto all’appartamento e molto spesso per ignoranza si pensa di far del bene al gatto quando invece gli stiamo causando un malessere.
Il gatto è un animale territoriale e delimita il proprio territorio con marcature visive e olfattive (oggetti e persone) e si deve adattare velocemente ai continui cambiamenti (nuovi oggetti, nuovi odori..). L’olfatto è un senso utilizzato anche per la sua attività preferita: la caccia. In un ambiente esterno dedica molto tempo a questa attività soprattutto se le piccole prede che cattura costituisco la sua unica fonte di cibo. Ogni volta che la situazione non consente al gatto di stabilizzare il suo territorio, di svolgere attività e avere un’alimentazione conforme ai propri fabbisogni, possono insorgere sintomi d’ansia.
Lo sviluppo di un gattino è molto rapido ancora di più rispetto al cane. Una volta adottato (circa 2 mesi di vita) molti avvenimenti essenziali si son già verificati (contatti positivi con le persone per esempio).
Ogni risposta allo stress è individuale, ogni gatto è diverso dagli altri ed è difficile prevedere cosa succederà. Un consiglio è per esempio scegliere per vivere in appartamento un gattino che non è cresciuto in un ambiente esterno e che avrà quindi più difficoltà ad adattarsi al cambiamento.
Anche alcune malattie possono causare uno stato d’ansia. Il dolore può rendere l’animale ansioso perchè il gatto ha timore nell’essere manipolato. Patologie ormonali come l’ipertiroidismo determinano un comportamento ansioso (frequente nel gatto anziano).
Segni specifici di un possibile stato ansioso:
obesità: patologia sempre più frequente (20-40% dei gatti domestici); se non dovuta a una alimentazione eccessiva o a patologie sottostanti (disturbi ormonali) può essere dovuta a cause comportamentali. Un gatto ansioso riduce la sua attività fisica e quindi consuma poca energia e anche se ha una alimentazione corretta tende ad ingrassare.
Mentre nel cane i comportamenti ansiosi danno fastidio ai proprietari (vocalizzazioni,deiezioni, aggressioni) nel gatto l’ansia porta ad una soppressione dell’attività fisica e quindi il proprietario non rileva questo comportamento come fastidioso e non fa niente per modificarlo, peggiorando la situazione. In più l’ansia porta il gatto ad avere un atteggiamento bulimico mangiando di continuo e dedicandosi anche eccessivamente alla toelettatura;
gatto depilato:per tranquillizzarsi il gatto passa molto tempo a leccarsi (attività orale ansiolitica) portandosi via il pelo dalle zone del corpo raggiungibili;
gatto trascurato:il gatto ansioso passa il tempo nascosto non si pulisce;
gatto che sporca: uno stato d’ansia per cause comportamentali o organiche porta il gatto ad avere un’eliminazione inappropriata e un eccesso di marcature;
gatto aggressivo: l’ansia è la principale causa del comportamento aggressivo in un gatto.
Come prevenire l’ansia:
riorganizzare l’alimentazione con cibo sempre a disposizioni in più punti diversi così da simulare il più possibile l’attività del gatto all’esterno. Se il gatto era abituato a cacciare per nutrirsi allungare i tempi di alimentazione magari proponendo attività cognitive per raggiungere il cibo;
arricchire l’ambiente di vita con nascondigli, ripiani in posizione elevata, ecc.. ecc.. (il gatto vive in 3 dimensioni), permettere al gatto di simulare la caccia con delle esche; bandire ogni punizione fisica (nel gatto non c’è gerarchia e quindi non esiste la sottomissione), la paura può innescare uno stato ansioso e un comportamento aggressivo.