Le modificazioni comportamentali secondarie a patologie organiche sono frequenti e quindi le patologie comportamentali devono essere inserite come diagnosi differenziale durante la visita clinica.
Si deve sospettare di un problema di natura organica quando il problema comportamentale appare all’improvviso ed evolve velocemente senza cause apparenti; comparsa improvvisa di fobie nell’adulto o peggioramento repentino di fobie già esistenti ; i sintomi non rientrano in un quadro clinico definito, si può dare solo una diagnosi funzionale ma non nosografica oppure sono comparsi improvvisamente senza alcuna storia comportamentale precedente.
AFFEZIONI NEUROLOGICHE
Il comportamento di aggressione rappresenta un sintomo non patognomonico di un affezione del SNC. In generale, un aumento della pressione endocranica o il dolore per malattie infiammatorie possono scatenare un comportamento di questo tipo. Ci possono essere affezioni di natura vascolare, infiammatoria, tossica,endocrina, metabolica, congenita, neoplastica, degenerativa,idiopatica, per trauma cranico, sindromi convulsive e malattie neuropsichiatriche.
Gran parte delle reazioni emotive di un animale superiore dipendono dal sistema limbico, implicato anche nel sistema olfattivo e nel comportamento alimentare, sessuale ed appunto emozionale.
Lo stato emozionale è determinato dall’equilibrio creato dall’ipotalamo e dal sistema limbico che mantengono un equilibrio tra aggressività e placidità. In uno stato di normalità solo forti stimoli faranno attivare uno stato emotivo di aggressività mentre la maggior parte di minore intensità saranno ignorati. In uno stato patologico questo equilibrio viene meno e stimoli minori possono scatenare reazioni iper mentre stimoli più intensi possono lasciare l’animale calmo, nel primo caso sembra interessato l’ipotalamo nel secondo l’amigdala.
Cause strutturali o metaboliche di comportamento aggressivo possono essere di origine vascolare (non traumatica) che però sono rare negli animali domestici; infiammatoria, per esempio in caso di cimurro; tossica, per farmaci che agiscono direttamente sul SNC; anatomica, in caso di idrocefalo congenito o secondario; metabolica, in seguito a scompensi che riguardano l’intero organismo; idiopatica con epilessie scambiate per manifestazioni comportamentali; neoplastica se vengono colpiti la corteccia frontale e prefrontale; degenerativa per anomalie dei neurotrasmettitori.
Meningoencefaliti possono colpire il cane a qualsiasi età anche se sono più soggetti i cuccioli e i giovani. Di origine autoimmune sono le più frequenti e il dolore è il sintomo più spesso rilevato. Il comportamento di aggressione potrebbe comparire proprio in seguito alla manifestazione del dolore.
Idrocefalo congenito: l’animale ha difficoltà ad apprendere e il suo sviluppo comportamentale è lento. Si ha l’impossibilità di apprendere un corretto comportamento eliminatorio e uno stato di evitamento costante. Possono comparire anche problemi sensoriali quali sordità e cecità, l’animale gioca poco ed è poco attivo. Può apparire uno stato distimico con comportamenti di aggressione.
Idrocefalo acquisito: con l’aumentare della pressione endocranica si ha il comparire del comportamento di aggressione. Il cane ha un umore instabile con fasi di irritabilità alternati a fasi normali. Presente insonnia con comportamento eliminatorio corretto non costante. Non c’è correlazione tra la gravità della lesione e i sintomi clinici.
Determinate sostanze agiscono direttamente sul SNC determinando possibili comportamenti di aggressività. Antistaminici e cortisonici possono indurre eccitazione o depressione;steroidi anabolizzanti utilizzati in caso di cachessia possono aumentare reazioni di aggressione; neurolettici a basso dosaggio (antideficitari) aumentano la concentrazione di dopamina mentre ad alto dosaggio bloccano i recettori post sinaptici D3 invece di quelli presinaptici D2 con effetto antiproduttivo (calo di dopamina); le benzodiazepine possono provocare diminuzione della memoria a breve termine e forte disinibizione; le arilcicloexilamine stimolano il sistema limbico con una dissocializzazione tra la percezione sensoriale e l’integrazione corticale,forti stimoli esterni possono scatenare una intensa reazione emozionale e dopo il risveglio permane un comportamento di evitamento o di aggressione con allucinazioni visive (eidolie) e uno stato ansioso.
L’encefalopatia epatica generalmente per problemi epatici congeniti di tipi vascolare possono dare affezioni neurologiche con fasi di prostrazione, cecità, disorientamento e aggressività; l’ipoglicemia causa frequentemente crisi convulsive.
Fenomeni neoplastici che colpiscono la zona frontale e temporale possono far comparire comportamenti aggressivi, quelli a carico del mesencefalo spesso secondari determinano uno stato di depressione cronica. In caso di aumento di pressione intracranica per cause neoplastiche possono sorgere disturbi comportamentali oltre a quelli dovuti al dolore provocato. L’iperaggressività del cane anziano (sopra i 7 anni di età) con sequenza comportamentale alterata (minaccia successiva al morso e no fase di appagamento) possono essere dovuti a neoplasie della corteccia cerebrale.
Durante crisi epilettiche nel cane come nell’uomo si sono verificate alterazioni dl comportamento con manifestazioni aggressive (gerarchiche) ipersensibilità iperattività, autoleccamenti, paura estrema, fly biting syndrome, furia aggressiva (rage syndrome). Queste alterazioni iniziano a verificarsi intorno alla pubertà e peggiorano con il passare degli anni.
In seguito ad un trauma cranico e alle lesioni riportate possono comparire numerosi sintomi neurologici fra cui quelli di aggressività.
Patologie neuropsichiatriche: sindrome dissociativa che colpisce più frequentemente il pastore tedesco e il bull terrier. Durante la fase prepubere il maschio diventa più impulsivo mentre la femmina tende ad evitare. Nell’arco di 5 anni si possono verificare episodi di allucinazioni visive con predazione di prede immaginarie e possibili aggressioni al proprietario che tende di distogliere il cane dal target, (schizofrenia umana).
Nell’adulto e nell’anziano la distimia può essere causa di aggressioni. Sviluppo comportamentale non corretto con malattie del comportamento non trattate, sindrome di cushing possono essere fattori predisponenti. Durante la fase di eccitazione abbiamo il cane ipervigile che aggredisce per irritazione con midriasi. Frequente nei cani con distimia bipolare è stato riscontrato un idrocefalo congenito o acquisito.
DISENDOCRINIE
Il sistema nervoso è legato direttamente ed indirettamente al sistema endocrino. La dopamina ha un ruolo importante nella liberazione dell’ACTH e quindi del cortisolo; la noradrenalina interviene nella regolazione del TSH e quindi sulla secrezione degli ormoni tiroidei. Inoltre l’ipotiroidismo riduce la clearance di cortisolo e viceversa i glucocorticoidi inibiscono la secrezione di TSH e hanno anche azione diretta sulla tiroide. L’asse tiroide-surreni influenza il comportamento a tutti i livelli.
Lo stato ansioso cronico può modificare la secrezione tiroidea così come farmaci psicotropi che agiscono sulle catecolamine possono alterare la funzionalità tiroidea e surrenale. A causa di queste modificazioni si possono avere cambiamenti comportamentali e anche l’apprendimento viene compromesso. Gli animali hanno una reazione a stimoli di bassa soglia e sono estremamente sensibili a variazioni ambientali. Le modificazioni riguardano comportamenti primari (alimentare, dispico, sonno) e la plasticità comportamentale è ridotta. Sospettare la presenza di un problema endocrino quando la somministrazione di uno psicofarmaco non ottiene nessuna modifica comportamentale.
IPOTIROIDISMO
Un comportamento di aggressione rappresenta un sintomo non patognomonico di un’affezione a carico della tiroide e la frequenza di comparsa del sintomo in caso di ipotiroidismo è molto frequente. Nel cane è accompagnato da patologie dell’umore e da uno stato depressivo per una ipoattività noradrenergica e un aumento del turnover della serotonina nel SNC mentre a livello recettoriale risulta diminuito. Tutto ciò causa una sintomatologia fobica o depressiva con alterazioni emozionale e cognitive. Numerosi cani non sono obesi ma hanno instabilità emozionale con assenza di reazioni o reazioni improvvise, modificazioni dei comportamenti primari e alterazioni cognitive.
L’ipertiroidismo è associato ad eccitabilità ed iperestesie mentre l’ipotiroidismo a fobie improvvise con sintomi di aggressione (da irritazione legata alla paura) diretta verso i proprietari o i propri simili.
IPERADRENOCORTICISMO
Il comportamento di aggressione è un sintomo non patognomonico dell’aumentata concentrazione ematica di cortisolo. Questa patologia endocrina si manifesta soprattutto in cani anziani (spt pastori tedeschi, bassotti,barboni e terrier). L’eccessiva presenza di cortisolo è legata a patologie surrenali, ipofisarie o iatrogene e frequentemente sono presenti modificazioni comportamentali emozionali e dell’umore. Nella sindrome di Cushing sono presenti apatia, iperattaccamento gemiti e comportamenti aggressivi. È presente un aumento dell’appetito con il cane che può rubare cibo e avere comportamenti aggressivi per difendere la risorsa “cibo”. Nel cane anziano si hanno modificazioni cognitive e dell’umore che portano alla Depressione da involuzione.
ORMONI SESSUALI
I comportamenti di aggressione sono sintomi non patognomonici anche delle modificazioni della secrezione degli ormoni sessuali. Gli steroidi sessuali hanno recettori in varie parti dell’encefalo. I recettori progestinici sono più presenti a livello di ipotalamo e ipofisi così come l’estradiolo e il testosterone. Numerosi studi hanno verificato che gli ormoni sessuali modulano la sensibilità dei recettori dopaminergici: l’estradiolo e il testosterone incrementano la trasmissione dopaminergica, mentre il progesterone ha l’effetto opposto. Gli steroidi sessuali modulano gli stati reattivi, per esempio uno stato distimico durante l’estro di una femmina o un comportamento di aggressione o di irritazione per la presenza dei cuccioli o di una pseudogravidanza.
Si ritiene che solo alcuni tipi di aggressione possono essere controllati dalla castrazione come per esempio l’aggressività fra maschi, territoriale o materna mentre quella sociale o da dominanza non viene influenzata. Inoltre comportamenti quali le monte sessuali, le marcature urinarie e il vagabondaggio vengono ridotti. Nelle femmine l’aumento degli estrogeni provoca un incremento dell’aggressività. La sterilizzazione è quindi indicata per eliminare il comportamento di aggressione legato all’estro e alla pseudogravidanza, mentre è controindicato nell’aggressività da dominanza che può aumentare.
È opportuno evidenziare che l’intervento di castrazione e di sterilizzazione è inefficace se non supportato da un’adeguata terapia comportamentale. Infatti il comportamento modifica in modo permanente le emozioni e l’arousal dell’individuo. La componente cognitiva legata all’apprendimento permane anche dopo l’intervento di asportazione delle gonadi. Per questo è necessario realizzare l’intervento quanto prima in modo che sia ostacolata l’elaborazione cognitiva del comportamento.
AFFEZIONI DERMATOLOGICHE
Il prurito e lo stato algogeno secondari ad una patologia dermatologica possono aumentare l’irritabilità del soggetto, favorendo la comparsa di un comportamento di aggressione per irritazione e/o gerarchica. L’animale tende a isolarsi ed evitare il contatto fisico. Il tutto può evolvere verso un’iperaggressività secondaria o una depressione cronica. Le infezioni delle ghiandole produttrici di feromoni possono provocare un comportamento di aggressione tra conspecifici. Processi infiammatori, endocrinopatie o farmaci (cortisonici, progestinici) possono modificare i feromoni alterando la microflora locale. Il messaggio anomalo trasmesso può causare un comportamento di aggressione per irritazione da parte di un altro cane.
DEFICIT SENSORIALI
La vista, l’olfatto, l’udito, il tatto e il gusto giocano un ruolo molto importante nella vita degli animali. Il tatto e l’udito possono in parte compensare la perdita della vista.
LA VISTA
L’animale tratta sempre come veritiere (anche l’eidolie) le informazioni visive che riceve e mette in atto un comportamento di aggressione (predatoria, per irritazione,da paura) imprevedibile ed incomprensibile nel contesto. I principali sintomi nella sindrome “Eidolie allucinosiche dei cani affetti da distrofia dei fotorecettori” sono il comportamento di aggressione e la tendenza ad evitare i luoghi poco luminosi. Il cane cerca di afferrare prede di piccola taglia, realizza un comportamento di aggressione per irritazione durante il contatto fisico con i proprietari che si strumentalizza velocemente o con comportamento di aggressione per paura verso le persone che gli passano vicino.
Sono descritti maggiori comportamenti aggressivi al crepuscolo, in luoghi ombreggiati o al passaggio tra zone più illuminate e meno. In seguito alla perdita della vista è stato osservato che il cane ha problemi a gestire l’ambiente per i primi 4 mesi e cambia anche il rapporto con il proprietario. Diminuiscono i comportamenti esploratorio e di aggressione (predatoria,da irritazione,gerarchica) e si manifesta ipervigilanza e un aumento della ricerca del contatto fisico mentre diminuisce il gioco e aumenta il sonno.
L’UDITO
La sordità è spesso di origine genetica o acquisita durante la vita intrauterina o nelle prime settimane di vita. Numerose razze a mantello bianco ne sono soggette (dalmata, dogo,border collie…). La sordità unilaterale non provoca alterazioni comportamentali mentre la sordità bilaterale induce la comparsa di sintomi legati alla difficoltà dell’animale di reperire e trasmettere informazioni sonore. Un cane adulto saprà ricevere ed inviare correttamente i segnali comunicativi con gli altri cani, mentre un cucciolo deve sopperire al deficit con gli altri sensi. Può essere vittima di aggressioni da irritazione perché i vocalizzi possono essere in disaccordo con le posture assunte; inoltre la mancata recezione della comunicazione vocale degli altri cani possono indurre in quest’ultimi delle reazioni aggressive.
In seguito ad un’esperienza traumatica di questo tipo il cucciolo potrebbe avere un comportamento di aggressione strumentalizzato verso un altro cane incontrato. Per quanto riguarda la comunicazione con il proprietario, con un cane sordo non rispondere prontamente alle richieste verbali con punizioni che sono alla base della nascita di problemi di reazione (aggressività da irritazione velocemente strumentalizzata).
AFFEZIONI ALGOGENE
L’aggressività può essere una risposta appropriata o inappropriata, in caso di condizioni estreme mordere può anche essere l’unica risorsa e in questo caso non è presente la minaccia. Un cane ferito o con dolori articolari può reagire ringhiando e mordendo. Le zuffe fra cani se provocano ferite possono insegnare a chi le riceve un comportamento pauroso o un’aggressività da paura. Dato che il dolore può indurre un comportamento aggressivo, è facile comprendere che le punizioni fisiche possono esacerbare piuttosto che attenuare il comportamento indesiderato.
Il dolore può indurre: fobie verso il veterinario e gli altri cani (in seguito ad un morso il cane inizia ad avere timore e il comportamento del proprietario che allontana il cane dai suoi simili ne accentua la presenza; stato ansioso, ansia intermittente con aggressioni da irritazione scatenate dal contatto con la parte dolente, rapida strumentalizzazione e presenza del comportamento anche dopo la scomparsa del dolore; stato depressivo, il dolore può indurre una depressione cronica; squilibrio sociale, poiché il cane diventa oggetto continuo delle attenzioni del proprietario e gli sono accordate numerose prerogative, anche l’organizzazione sociale intraspecifica può essere perturbata; rituali, nascita di rituale di domanda di attenzione una volta scomparso il dolore (leccamento zampa,pianti).
L’apparizione improvvisa di un comportamento di aggressione per irritazione in un cane che non ha mai mostrato problemi di relazione con una sequenza tipo cane dominato deve far pensare ad un comportamento di aggressione scatenato da un dolore.
Sindrome aggressività reattiva degli stati algogeni con iperestesia (diminuita soglia di percezione del dolore con manifestazioni organiche indirette che coinvolgono il sistema noradrenergico), evitamento (evitati conspecifici e componenti della famiglia soprattutto quelli che hanno un comportamento più intimo più fisico), attivazione del leccamento (produzione di beta endorfine), ipervigilanza (sempre in allerta sonno diminuito), memorizzazione degli avvenimenti che precedono la situazione dolorosa, anticipazione emozionale, sparizione di attività positive come il gioco.
Comparsa del comportamento aggressivo all’improvviso verso le persone che se ne occupano di più e verso che gesticola e si muove in modo brusco. Sembra che il cane ringhi e morda ma dopo abbia un atteggiamento da cane dominato. Con il ripetersi degli eventi aggressivi il cane anticiperà sempre di più fino a che basterà anche solo guardarlo per scatenare la reazione, (fobia con strumentalizzazione).
Con il risolversi della causa algogena il comportamento persiste con distimia bipolare e iperaggressività secondaria.